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"E i francesi ci rispettano." Gino Bartali: un ciclista e la storia d'Italia.

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di Antonio Rubino La sera del 15 Luglio 1948, in un albergo di Briancon, alloggia Gino Bartali . Ginettaccio, il toscano, il ciclista che è già un mostro sacro dello sport, sta correndo il Tour de France . E' al termine della sua lunghissima carriera. Dal 1935, in bicicletta, Gino Bartali ha raccolto centinaia di vittorie, non vi è corsa dove Bartali non abbia trionfato. Al Tour del 1948 Bartali era l'unico dei big italiani in corsa. Coppi non era in forma. Magni non fu gradito dall'organizzazione della corsa. L'ostilità dei Francesi per la squadra italiana è fortissima. Gli Italiani sono quelli che “stavano con i fascisti” per molti transalpini assiepati lungo le strade di quel Tour del dopoguerra. Forse, in molti temono ancora Bartali che ha vinto l'ultimo Tour de France dieci anni prima, nel 1938, ma è un fuoriclasse. Quando la gran boucle del 1948 arriva sulle Alpi , Gino Bartali sembra fuori dai giochi, paga un distacco di 22 minuti da Bobet, il ben

Storie di calcio. La "maledizione" di Bela Guttman

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di  Biagio Bianculli La storia del calcio del Novecento è segnata da quella dei giocatori e degli allenatori. Quando le vicende di questi personaggi si tingono di mistero aumentano il loro fascino: una di queste storie è quella di  Bela Guttman . Nato a Budapest, nel 1899 (m la sua data di nascita non è sicura), frequentava come tutti gli ebrei ungheresi  la grande sinagoga di Budapest, una delle più particolari al mondo, la stessa da cui è partito il mago Houdini, o il signor Emanuel Schwartz, il cui figlio Tony Curtis è diventato un divo di Hollywood.  Guttman gioca prima a Budapest, poi a Vienna e poi negli Stati Uniti a Brook lin con Erni Erbstein (che sarebbe diventato poi il direttore tecnico del Torino, morto nella tragedia di Superga), quando è in corso la persecuzione razziale contro gli Ebrei, che non riguarda la sola Germania di Hitler, ma anche altri Stati e la stessa Ungheria. Gli Ebrei di Ungheria vengono caricati su treni e condotti verso Auschwitz, dove muore