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Visualizzazione dei post da agosto, 2023

Il Sogno Italiano di Carlo Pisacane

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  Il 22 agosto 1818 nasceva a Napoli Carlo Pisacane. Ancora oggi, il figlio cadetto di Gennaro duca di San Giovanni e di Nicoletta Basile De Luca, è noto sia come rivoluzionario e patriota che come idealista libertario, socialista, proudhoniano. Per alcuni utopista, per altri primo propugnatore dell’egualitarismo. Carlo Pisacane fu realmente una figura eclettica passata alla storia per la spedizione di Sapri, nell’immaginario collettivo sintetizzata nei versi di Luigi Mercantini: eran trecento, eran giovani e forti e sono morti.   La vicenda di Carlo Pisacane non può ridursi alla sua ultima tentata impresa, la sua biografia intreccia la storia d’Italia e d’Europa, ideali, utopie, amore e passione, morte e rivoluzione. All’età di dodici anni entrò nella Scuola Militare di San Giovanni a Carbonara e, dopo due anni, passò nel collegio militare della Nunziatella, frequentato anche dal fratello Filippo che divenne ufficiale del reggimento degli Ussari e rimase fedele al re di Napoli f

Fra' Serafino da Salandra: storia di un frate lucano del '600 e della (ipotetica) genesi lucana del Paradiso Perduto di Milton.

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Cosa hanno in comune Il Paradiso Perduto di Milton e la Basilicata ? Cosa lega una delle più grandi opere della letteratura inglese e Salandra, paesino della provincia di Matera ? Premettendo che non si tratta di nulla che richiami il paradisiaco paesaggio lucano, né tantomeno di qualcosa che possiamo affermare con certezza, il collegamento tra Paradise Lost , poema epico che ha influenzato la cultura inglese ed europea e la Basilicata, appare come una suggestione ma di sostanziale importanza. La relazione tra l’opera di John Milton e la Basilicata è un frate francescano. Si chiamava Serafino della Salandra e non ha avuto la stessa fama di Milton, ma era anch’egli un valente poeta e scrittore. Non si conosce la sua esatta data di nascita, forse il 1595. Probabilmente nacque a Salandra, ma neanche questo è certo, di sicuro risiedette nel convento dei Frati francescani Riformati del comune del materano, dove con ogni probabilità si era formato. Assunse incarichi importanti nell’ordine

1816 l’Anno senza estate. La storia ci insegna a combattere contro i cambiamenti climatici?

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  Tra chi giura che un caldo così non si è “mai visto” e chi sostiene che i pomeriggi di estate al sud come al nord erano da sempre impegnati principalmente a trovare rimedi contro il caldo, potrebbe essere un refrigerio parlare di un anno senza estate: il 1816. In realtà quell’estate fu tutt’altro che refrigerante. Tra il 5 e il 15 aprile 1815, il vulcano Tambora, dell’isola di Sumbawa in Indonesia, eruttò immettendo una grandissima quantità di ceneri vulcaniche negli strati dell’atmosfera. Le ceneri, le polveri e i gas pesanti formarono uno schermo per i raggi solari. Le polveri si diffusero per tutto il globo estendendo il filtro nei confronti dei raggi solari e provocando un progressivo abbassamento delle temperature molto sensibile.  L’estate del 1816 fu interessata da una sorta di piccola era glaciale che determinò l’ultima grande carestia d’Europa.  L’inverno precedente era stato lungo e piovoso: nel maggio 1816 non vi furono raccolti a causa del ghiaccio pressoché continuo nell