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Il Sogno Italiano di Carlo Pisacane

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  Il 22 agosto 1818 nasceva a Napoli Carlo Pisacane. Ancora oggi, il figlio cadetto di Gennaro duca di San Giovanni e di Nicoletta Basile De Luca, è noto sia come rivoluzionario e patriota che come idealista libertario, socialista, proudhoniano. Per alcuni utopista, per altri primo propugnatore dell’egualitarismo. Carlo Pisacane fu realmente una figura eclettica passata alla storia per la spedizione di Sapri, nell’immaginario collettivo sintetizzata nei versi di Luigi Mercantini: eran trecento, eran giovani e forti e sono morti.   La vicenda di Carlo Pisacane non può ridursi alla sua ultima tentata impresa, la sua biografia intreccia la storia d’Italia e d’Europa, ideali, utopie, amore e passione, morte e rivoluzione. All’età di dodici anni entrò nella Scuola Militare di San Giovanni a Carbonara e, dopo due anni, passò nel collegio militare della Nunziatella, frequentato anche dal fratello Filippo che divenne ufficiale del reggimento degli Ussari e rimase fedele al re di Napoli f

Riflessioni sul coronavirus: cosa scriveranno gli storici? (cosa racconteremo ai nipoti?)

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di Antonio Rubino Questo articolo è probabilmente inutile. Parte da una domanda che di sicuro non ha risposta. Forse per questo, se lo leggi fino alla fine, potrai averne una. Cosa resterà, nella storia, di questa pandemia? C'è chi risponderà: tutto! Ma, la domanda va riformulata: cosa scriveranno gli storici, fra 100 anni, di questo periodo? La domanda è affascinante, peraltro, non ha risposta.   Non si tratta di decidere cosa risponderemo ai nostri nipoti quando ci chiederanno: Nonno come si viveva ai tempi dell'epidemia? cosa facevate chiusi in casa?. Il problema è da riversare su altri due punti: come faremo a testimoniare ciò che racconteremo? Su cosa si baserà chi quella storia dovrà scriverla? Abbiamo visto come in questo periodo insolito e inaspettato di pandemia siano fioriti parallelismi e analogie storiche (senza i crismi della comparazione scientifica) nati dalla spontaneità di ricercare nel passato qualcosa che potesse rasserenare o insegnare al presente (ne abbiam

La peste del Trecento e il dibattito storiografico: la storia può dirci qualcosa sulla pandemia del coronavirus?

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di Antonio Rubino I parallelismi storici non sono sostenibili. Tuttavia, la comparazione delle vicende storiche può invitare ad alcune riflessioni. La pandemia di covid19 , il corona virus , che ha bloccato il mondo, ha fatto fiorire molti parallelismi storici che, se non altro, oggi sono utili per riscoprire alcuni aspetti del dibattito storiografico e delle vicende del passato. Quantomeno, abbiamo un'occasione di confrontarci con la grande moltiplicazione di esperienze che si ha quando si studia la storia, così da guardare al futuro con mente "aperta". E' ricca di spunti interessanti, ma storicamente confutabile, la ricostruzione di un'analogia tra la pandemia del 2019 e l'epidemia di Spagnola che seguì la Prima Guerra Mondiale. Potrebbe risultare altrettanto ricca di nuove riflessioni sul presente la relazione che alcuni vorrebbero instaurare tra la Spagnola e l'ascesa del Nazismo : questione alquanto complessa e tesi molto difficile da sostenere

"E i francesi ci rispettano." Gino Bartali: un ciclista e la storia d'Italia.

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di Antonio Rubino La sera del 15 Luglio 1948, in un albergo di Briancon, alloggia Gino Bartali . Ginettaccio, il toscano, il ciclista che è già un mostro sacro dello sport, sta correndo il Tour de France . E' al termine della sua lunghissima carriera. Dal 1935, in bicicletta, Gino Bartali ha raccolto centinaia di vittorie, non vi è corsa dove Bartali non abbia trionfato. Al Tour del 1948 Bartali era l'unico dei big italiani in corsa. Coppi non era in forma. Magni non fu gradito dall'organizzazione della corsa. L'ostilità dei Francesi per la squadra italiana è fortissima. Gli Italiani sono quelli che “stavano con i fascisti” per molti transalpini assiepati lungo le strade di quel Tour del dopoguerra. Forse, in molti temono ancora Bartali che ha vinto l'ultimo Tour de France dieci anni prima, nel 1938, ma è un fuoriclasse. Quando la gran boucle del 1948 arriva sulle Alpi , Gino Bartali sembra fuori dai giochi, paga un distacco di 22 minuti da Bobet, il ben

Spiegare in 20 minuti perchè è importante studiare la storia

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Perché è importante studiare la storia?  Ecco una risposta articolata in soli 20 minuti...  "È davvero solo la materia noiosa per cui dobbiamo imparare date e nomi di battaglie? Ne parla Alessandro Barbero, partendo da Erodoto e Tucidide per arrivare fino ai giorni nostri." Video dal Salone del Libro di Torino   Salone Internazionale del Libro di Torino XXX EDIZIONE - 2017  «E chiaro che la storia non si ripete mai uguale, non c’è nessuna legge storica precisa, nessun insegnamento che vale per sempre. Al limite giusto uno, volendo: non bisogna invadere la Russia»

Una donna che cambiò il suo mondo: la vita straordinaria di Caterina da Siena

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di Antonio Rubino Una donna del Medioevo viveva per lo più in casa. I suoi rapporti sociali erano limitati e non si occupava di guerra, di politica, in qualche caso collaborava negli affari di famiglia. Una donna del Medioevo aveva essenzialmente il ruolo della procreazione, andava in sposa tra i 12 e i 15 anni e, nella maggior parte dei casi, lo faceva consapevolmente per creare e mantenere relazioni utili alla sua famiglia. Sulle donne del Medioevo abbiamo poche fonti per raccontarne la vita quotidiana, abbiamo pochi scritti, le donne del Medioevo non scrivevano. Di una donna del Medioevo sappiamo davvero tantissimo:  Caterina da Siena , nata intorno al 1347. Rispetto a questo scenario Lei fu una donna che pur restando fortemente inserita e immersa nel suo mondo, lo cambiò profondamente. A. Carracci, Estasi di S.Caterina, 1590. Galleria Borghese, Roma Caterina nacque a Siena ,  nella   contrada dell'Oca . Il padre è un tintore di panni Jacopo Benincasa, la mamma La

Riflessioni sul 25 Aprile: pacificare la memoria e guardare al futuro

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di Antonio Rubino La storia e la memoria sono come l'acqua e l'olio. Questo è il "problema" del 25 aprile . Non dovrebbe esistere un problema del 25 Aprile, ma l'enorme discussione che si apre su questa ricorrenza non è solo una "questione" di appartenenza politica, ma è figlia di questo derby scatenato tra " storia e memoria " ( ne abbiamo parlato in un articolo su MinutiDiStoria ) "Storia e memoria non sono gemelle" (come afferma il prof. Alessandro Barbero ),  la memoria può essere pacificata, non può essere sempre condivisa.   La ricorrenza del 25 aprile riapre questo dibattito che ancora vede divisioni molto nette. Non possiamo assistere a rivendicazioni di verità assolute basate sul fatto che esistono altri punti di vista. E' certo che è così. Esistevano i fascisti e vi furono i partigiani. Ed erano tutti italiani. Esistevano quelli che credettero nel fascismo, quelli che lo sconfessarono, quelli che lo combatte

La Guerra del Sud: Unità, Risorgimento, Brigantaggio, Borbonici. Introduzione: Il Brigante e il Generale.

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Apriamo una serie di articoli sul tema dell'Unità d'Italia, la guerra civile che interessò il Sud post-unitario e il fenomeno del Brigantaggio. Uno scontro tra chi aderì all'Unità d'Italia e coloro che vi si opposero.  Per l'introduzione a questa serie di "racconti" ci affidiamo a un video. Una lezione magistralmente chiara del prof. Carmine Pinto dal titolo "Il Generale e il Brigante". Oltre a delineare le figure di due protagonisti della Guerra per il Mezzogiorno, comprendiamo lo scenario storico nel quale si svolgono i fatti (vengono chiariti alcuni aspetti molto importanti e dibattuti della vicenda).  Nel prossimo "appuntamento" di questa serie, parleremo dell' Insurrezione lucana. La Guerra del Sud: Unità, Risorgimento, Brigantaggio, Borbonici. Introduzione. Il Generale e il Brigante : Emilio Pallavicini e Carmine Crocco  Video da  Lezioni di Storia Festival  : Carmine Pinto al Museo Archeologico di Napol

Angelo Clareno: la vita straordinaria di "un ribelle tranquillo"

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Vittore Crivelli. Madonna col Bambino, San Girolamo, San Giovanni Battista, San Francesco, il Beato Angelo Clareno. Fermo. XV sec. Particolare. Ritaglio foto da Wikipedia                                                                                           di Antonio Rubino A.D. 1334  Papa Giovanni XXII decide di intervenire energicamente contro i gruppi religiosi "non allineati". Negli anni precedenti la diatriba tra il Pontefice e i gruppi di Spirituali Francescani è stata durissima. Il terreno di scontro: "la povertà di Cristo e degli Apostoli". Da una parte il Papa e la Curia, dall'altro gli Spirituali, un movimento che predicava e praticava il ritorno alla chiesa povera e all'osservanza sine glossa della Regola di Francesco d'Assisi .  Giovanni XXII decide che è il momento di chiudere la partita con colui che, insieme a Ubertino da Casale , era stato il maggior rappresentante degli Spirituali: Angelo Clareno , al secolo Pietro da C