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La Poesia come dono di Dio: la storia di Donata Doni da Lagonegro

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Giudice:  Qual è la sua professione? Brodskij:  Poeta, poeta e traduttore. Giudice:  E chi ha riconosciuto che siete poeta? Chi vi annovera tra i poeti? Brodskij:  Nessuno. E chi mi annovera nel genere umano? Giudice:  Avete studiato per questo? Brodskij:  Per cosa? Giudice:  Per essere un poeta! Non avete cercato di completare l'università dove preparano... dove insegnano... Brodskij:  Non pensavo... Io non pensavo che ci si arrivasse con l'istruzione Giudice:  E come? Brodskij:  Io penso che...venga da Dio... Questo è uno stralcio di una delle udienze stenografate nell’ambito del processo a Iosif Brodskij. Il poeta russo, che sarà Nobel per la letteratura nel 1987, era finito davanti un giudice accusato di “parassitismo”. Il regime comunista non ammetteva che vi fossero cittadini senza lavoro. In realtà il “lavoro” di Brodskij non è ammesso dai canoni sovietici, la sua poesia è troppo indipendente, come egli stesso dice durante il processo, è qualcosa che