I Gradi dell'esercito romano: struttura e gerarchie dell'esercito più famoso del mondo

Di Domenico Emanuele Labanca 

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La Potenza Militare di Roma: Struttura e Gerarchie dell'Esercito Romano

L'esercito romano si staglia nella storia come una delle forze militari più formidabili e influenti del mondo antico. La sua efficienza, la sua disciplina ferrea e la sua straordinaria capacità di adattamento furono pilastri fondamentali della grandezza di Roma, permettendole di espandere i suoi domini e mantenere la pace all'interno dei suoi vasti confini per secoli.

La struttura di questa macchina bellica era complessa e ben articolata, comprendendo diverse componenti essenziali: legioni di cittadini romani, le truppe  ausiliarie, la flotta e le guarnigioni romane (che comprendono i pretoriani e i corpi dei vigiles)

Nel corso della sua millenaria e dinamica storia, l'esercito romano fu oggetto di numerose e significative riforme. Tra queste, quella attuata da Gaio Mario alla fine del II secolo a.C. fu di cruciale importanza, trasformando l'esercito da una milizia civica a un esercito professionale, aperto anche ai cittadini meno abbienti e fedele non più solo alla Repubblica, ma al proprio generale, un cambiamento che avrebbe avuto profonde ripercussioni sulla politica romana.

In questo approfondimento, ci immergeremo nella gerarchia militare romana durante l'Alto Impero, esplorando i vari gradi che componevano questa imponente struttura. Partiremo dal gradino più basso, quello delle reclute, per risalire fino alle più alte cariche di comando.

I tirones 

I tirones erano le reclute, i soldati appena arruolati nell'esercito. Erano sottoposti a un durissimo addestramento, che li preparava a combattere e a obbedire. Inoltre spettava a loro costruire le fortificazioni o a scavare i fossati. Avevano un equipaggiamento standard composto da elmo, corazza, scudo, spada, pugnale e giavellotto. 

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Il legionario o miles

Il legionario era il soldato professionista che aveva superato il periodo come tirone. Una volta superato il difficile periodo di tirocinio, il tirone ascendeva al rango di legionario o miles, diventando a tutti gli effetti un soldato professionista a pieno titolo. La sua abilità era duplice: eccelleva sia nel combattimento in formazione chiusa – operando in perfetta sincronia all'interno della centuria o della coorte a cui apparteneva, sfruttando la forza del gruppo – sia nel combattimento individuale, dove la sua destrezza con il gladio e il pugio gli permetteva di affrontare il nemico in duelli ravvicinati. Il legionario riceveva una paga regolare, una fonte di sostentamento stabile, e poteva beneficiare di una quota del bottino in caso di vittoria, un ulteriore incentivo. Al termine del suo servizio, che poteva durare anche venti o venticinque anni, il legionario riceveva una meritata pensione e spesso un appezzamento di terreno, che gli garantiva una base economica per la vita civile. Era, senza dubbio, la figura cardine in battaglia: coraggio e abilità del legionario potevano determinare le sorti di uno scontro, portando alla vittoria o alla sconfitta.

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Gli immunes

Gli immunes avevano, rispetto ai legionari, un addestramento in più, erano agli ordini del legatus. Non facevano i lavori più pesanti (da cui deriva il nome Immunes cioè immuni) come la guardia notturna o la costruzione di fossati.

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I Principales

I Principales erano soldati con capacità particolari. Tra i Principales più importanti troviamo:

  • L'Aquilifer: il portatore dell'insegna legionaria dell'aquila, un simbolo sacro e di vitale importanza per la legione. L'aquila era l'anima della legione, e la sua perdita era considerata un disonore incalcolabile. L'Aquilifer era quindi la figura più eminente tra i Principales.

  • Il Campidoctor: un soldato veterano e di grande esperienza, il cui compito era istruire le truppe nelle esercitazioni e nelle manovre, assicurando che i soldati fossero sempre al massimo della loro preparazione.

  • Il Medicus: il medico militare, responsabile della cura dei feriti e degli ammalati, una figura fondamentale per mantenere alta l'efficienza delle truppe.

  • Il Tesserarius: custode della "tessera", una tavoletta con su scritta la parola d'ordine del giorno, essenziale per accedere all'accampamento e per la sicurezza interna. Era responsabile della distribuzione delle parole d'ordine e della sorveglianza dei posti di guardia.

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Il Centurione 

Il centurione è il ruolo più famoso, che tutti conoscono. Questo era il comandante di una centuria, composta da circa 100 uomini (numero indicativo in quanto alcune volte nelle legioni più piccole si poteva arrivare a 80 uomini ma nelle legioni più grandi  si poteva arrivare a un numero più elevato come 110/120 soldati). Il Centurione era responsabile dell'addestramento e della disciplina dei suoi uomini.  Era una figura indispensabile sia prima della battaglia perché controllava l’equipaggiamento della sua centuria, infatti l’equipaggiamento del soldato romano non era standard come vediamo nei videogiochi ma variava. Alcuni soldati lo compravano di tasca propria, altri chiedevano allo stato. Il centurione controllava la qualità, l’usura, la funzionalità dell’equipaggiamento. Il Centurione era importante anche durante le battaglie: lui dava ordini alla sua centuria, era il suo cervello.  I centurioni vestivano con un elmo crestato trasversalmente, una corazza decorata, erano muniti di un bastone da comando e un gladio.

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Il Primus Pilus

Il Primus Pilus (letteralmente primo giavellotto) era il centurione dei centurioni. La sua posizione gli conferiva una profonda comprensione della vita militare dal punto di vista dei soldati: conosceva le loro sensazioni, intuiva le loro intenzioni, percepiva la loro stanchezza e controllava la corretta distribuzione degli ordini lungo la catena di comando. La sua esperienza e la sua lealtà agli uomini lo rendevano una figura unica.

Il Primus Pilus aveva un accesso privilegiato alla tenda del generale e partecipava attivamente all'organizzazione e alla pianificazione delle battaglie, avendo persino voce in capitolo nelle decisioni strategiche. Questo forte legame con gli uomini e la sua capacità di rappresentare la loro prospettiva lo rendevano un consigliere prezioso per i comandanti superiori. Egli comandava la prima coorte, l'unità più prestigiosa e numerosa della legione, rafforzando ulteriormente il suo status. 

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Il tribuno angusticlavio

Il tribuno era uno degli ufficiali dell’esercito romano, si chiamava angusticlavio per via di una fascia di porpora che poteva indossare. Il tribuno angusticlavio derivava dall’ordine equestre (in ambito militare era colui che poteva comprare un cavallo e usarlo in battaglia, in ambito sociale  era un gradino sopra i plebei e uno sotto patrizi). Non sappiamo cosa facesse nell’esercito: secondo alcuni non aveva grande potere in battaglia, altri pensano che avesse funzioni amministrative importanti come preparare gli stipendi, teneva i conti delle spese, gestiva i permessi dei soldati, gestiva la costruzione dell’accampamento; questa è l’ipotesi più probabile.

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I praefecti

Erano alti ufficiali con compiti di grande importanza all’interno dell’esercito. Quelli più importanti erano 2:  il primo era il praefectus fabrum che sovraintendeva gli specialisti che costruivano le macchine da guerra e d’assedio. Calcolava poi come superare degli ostacoli. Il secondo e il preafectus castrorum che era il responsabile di tutto ciò che riguardava l’accampamento. Era talmente importante che era considerato il terzo in comando dopo il legatus e il tribuno laticlavio.  

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Il tribuno laticlavio

Il tribuno laticlavio era un altro alto ufficiale dell’esercito e si chiamava così per via della lunga tunica con una striscia larga che indossava. Apparteneva all'ordine senatoriale, il più elevato nella società romana. A livello strettamente militare, la sua funzione sul campo di battaglia non era sempre di primissimo piano; era, per lo più, il secondo in comando della legione, ma questa posizione era determinata più dal suo elevato status sociale che da specifiche competenze tattiche.

Il suo ingresso nell'esercito era spesso motivato dalla necessità di acquisire familiarità con le armi e le strategie militari, ma soprattutto perché il servizio come tribuno laticlavio era un passo fondamentale e obbligatorio nel cursus honorum, la carriera politica che lo avrebbe portato a ricoprire le più alte cariche civili e politiche a Roma. Era una sorta di apprendistato militare per i futuri leader della Repubblica o dell'Impero.

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Il legatus legionis

Il legatus era la massima autorità della legione romana, quello che noi chiamiamo generale. Aveva il controllo 'generale' su tutto, potere di vita e di morte su tutti. Era il responsabile delle tattiche di battaglia. Il legatus legionis varia tra periodo repubblicano e imperiale. Nel periodo repubblicano era di solito il console che guidava le legioni (dette appunto consolari). Nell’epoca imperiale le legioni a volte erano guidate dalla massima carica militare cioè l’imperatore, a volte  erano guidate da inviati dell’imperatore quindi generali scelti, appunto, dall’imperatore. 

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Questi sono i gradi, seppur semplificati, dell'esercito romano durante l'Alto Impero, una struttura che premiava l'abilità, la lealtà e una disciplina inossidabile. L'esercito romano non fu solo uno strumento di conquista, ma anche un potente mezzo di promozione sociale e politica per molti individui, e soprattutto, uno strumento di potere e gloria che permise a Roma di dominare il mondo antico per secoli.


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Commenti

  1. Argomento molto interessante che chiarisce dei punti a me finora rimasti poco chiari

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