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1816 l’Anno senza estate. La storia ci insegna a combattere contro i cambiamenti climatici?

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  Tra chi giura che un caldo così non si è “mai visto” e chi sostiene che i pomeriggi di estate al sud come al nord erano da sempre impegnati principalmente a trovare rimedi contro il caldo, potrebbe essere un refrigerio parlare di un anno senza estate: il 1816. In realtà quell’estate fu tutt’altro che refrigerante. Tra il 5 e il 15 aprile 1815, il vulcano Tambora, dell’isola di Sumbawa in Indonesia, eruttò immettendo una grandissima quantità di ceneri vulcaniche negli strati dell’atmosfera. Le ceneri, le polveri e i gas pesanti formarono uno schermo per i raggi solari. Le polveri si diffusero per tutto il globo estendendo il filtro nei confronti dei raggi solari e provocando un progressivo abbassamento delle temperature molto sensibile.  L’estate del 1816 fu interessata da una sorta di piccola era glaciale che determinò l’ultima grande carestia d’Europa.  L’inverno precedente era stato lungo e piovoso: nel maggio 1816 non vi furono raccolti a causa del ghiaccio pressoché continuo nell