Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta letteratura

Fra' Serafino da Salandra: storia di un frate lucano del '600 e della (ipotetica) genesi lucana del Paradiso Perduto di Milton.

Immagine
Cosa hanno in comune Il Paradiso Perduto di Milton e la Basilicata ? Cosa lega una delle più grandi opere della letteratura inglese e Salandra, paesino della provincia di Matera ? Premettendo che non si tratta di nulla che richiami il paradisiaco paesaggio lucano, né tantomeno di qualcosa che possiamo affermare con certezza, il collegamento tra Paradise Lost , poema epico che ha influenzato la cultura inglese ed europea e la Basilicata, appare come una suggestione ma di sostanziale importanza. La relazione tra l’opera di John Milton e la Basilicata è un frate francescano. Si chiamava Serafino della Salandra e non ha avuto la stessa fama di Milton, ma era anch’egli un valente poeta e scrittore. Non si conosce la sua esatta data di nascita, forse il 1595. Probabilmente nacque a Salandra, ma neanche questo è certo, di sicuro risiedette nel convento dei Frati francescani Riformati del comune del materano, dove con ogni probabilità si era formato. Assunse incarichi importanti nell’ordine

La Poesia come dono di Dio: la storia di Donata Doni da Lagonegro

Immagine
Giudice:  Qual è la sua professione? Brodskij:  Poeta, poeta e traduttore. Giudice:  E chi ha riconosciuto che siete poeta? Chi vi annovera tra i poeti? Brodskij:  Nessuno. E chi mi annovera nel genere umano? Giudice:  Avete studiato per questo? Brodskij:  Per cosa? Giudice:  Per essere un poeta! Non avete cercato di completare l'università dove preparano... dove insegnano... Brodskij:  Non pensavo... Io non pensavo che ci si arrivasse con l'istruzione Giudice:  E come? Brodskij:  Io penso che...venga da Dio... Questo è uno stralcio di una delle udienze stenografate nell’ambito del processo a Iosif Brodskij. Il poeta russo, che sarà Nobel per la letteratura nel 1987, era finito davanti un giudice accusato di “parassitismo”. Il regime comunista non ammetteva che vi fossero cittadini senza lavoro. In realtà il “lavoro” di Brodskij non è ammesso dai canoni sovietici, la sua poesia è troppo indipendente, come egli stesso dice durante il processo, è qualcosa che