Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta fascismo

31 Ottobre 1926: l'Attentato al Duce e il linciaggio del quindicenne Anteo Zamboni

Immagine
Storia dell'attentato fallito a Benito Mussolini  nel 1926 e il conseguente linciaggio del presunto attentatore, il giovane Anteo Zamboni . L'episodio si consumò a Bologna nel tardo pomeriggio del 31 ottobre 1926 , una giornata di celebrazioni per il quarto anniversario della Marcia su Roma. Il "capo del governo" Benito Mussolini aveva appena inaugurato il nuovo Stadio Littoriale (oggi Renato Dall'Ara) e si stava dirigendo in auto scoperta verso la stazione ferroviaria per tornare a Roma. Erano circa le 17:40, e il corteo del Duce stava svoltando all'angolo tra Palazzo Re Enzo e l'imbocco di Via Indipendenza (all'altezza dell'attuale Via Rizzoli).  All'improvviso, un colpo di pistola fu esploso dalla folla. Il proiettile mancò Mussolini, sfiorandogli solo la fascia della divisa.  Immediatamente, l'attenzione ricadde su un giovane che si trovava sotto il portico. Alcuni testimoni, tra cui il sergente dei carabinieri Carlo Alberto Pasol...

Elena Di Porto: Coraggio e Resistenza tra il ghetto di Roma, la Basilicata e... Auschwitz

Immagine
La vicenda di Elena Di Porto non è solo la storia tragica di una vittima della Shoah, ma il ritratto di una donna anticonformista ed   eroica, capace di essere antifascista nel ventennio fascista: nella sua semplicità e spontaneità la storia di Elena ha salvaguardato la sua figura da  da una memoria superficiale. Per molti anni oscurata o ridotta all'immagine della "matta di Piazza Giudìa", in realtà la sua esistenza, breve ma intensa, si snoda tra l'emarginazione sociale, la persecuzione politica e razziale, culminando in un atto di estrema solidarietà che la condusse alla deportazione. Elena Di Porto sfugge alle etichette del femminismo, sguscia ai tentativi di politicizzazione. La sua vicenda resiste anche alle strumentalizzazioni della storia per esigenze del presente. Ricostruire la sua storia, basata su documenti d'archivio e testimonianze, è un dovere della Memoria, un monito costante della Storia contro il pericolo dell'antisemitismo. Elena Di Porto a...

Perchè i nomi sono importanti... cambiamenti toponomastici dal fascismo alla Repubblica: quando la forma diviene sostanza

Immagine
di Antonio Rubino La toponomastica , specie quella stradale degli ultimi tempi, si è dimostrata via di perdizione e terreno di scontro della politica. Toponomastica, storia e politica, confermano un legame molto forte che emerge ancor più nitido alla luce di alcuni esempi. Innalzamento dell'obelisco nel Foro Italico La toponomastica, fondamentale nello studio dell'origine dei luoghi, inserita nel contesto dell'epoca in cui viviamo manifesta ancora caratteri molto vivi del suo forte legame con la storia e con la politica. Il nome dei luoghi, delle strade, possono rappresentare uno studio metodologico per intendere come spesso il "simbolico", nella storia, diviene sostanza . Anzi, spesso il simbolico si sostituisce al reale.  La "guerra" (di poco conto) recente su tante questioni toponomastiche è meno importante, si tratta per lo più di dibattito politico che si occupa di toponomastica, ma lo fa con scarsa consapevolezza dell'importanza che...

Riflessioni sul 25 Aprile: pacificare la memoria e guardare al futuro

Immagine
di Antonio Rubino La storia e la memoria sono come l'acqua e l'olio. Questo è il "problema" del 25 aprile . Non dovrebbe esistere un problema del 25 Aprile, ma l'enorme discussione che si apre su questa ricorrenza non è solo una "questione" di appartenenza politica, ma è figlia di questo derby scatenato tra " storia e memoria " ( ne abbiamo parlato in un articolo su MinutiDiStoria ) "Storia e memoria non sono gemelle" (come afferma il prof. Alessandro Barbero ),  la memoria può essere pacificata, non può essere sempre condivisa.   La ricorrenza del 25 aprile riapre questo dibattito che ancora vede divisioni molto nette. Non possiamo assistere a rivendicazioni di verità assolute basate sul fatto che esistono altri punti di vista. E' certo che è così. Esistevano i fascisti e vi furono i partigiani. Ed erano tutti italiani. Esistevano quelli che credettero nel fascismo, quelli che lo sconfessarono, quelli che lo combatte...