Una donna che cambiò il suo mondo: la vita straordinaria di Caterina da Siena

di Antonio Rubino

Una donna del Medioevo viveva per lo più in casa. I suoi rapporti sociali erano limitati e non si occupava di guerra, di politica, in qualche caso collaborava negli affari di famiglia. Una donna del Medioevo aveva essenzialmente il ruolo della procreazione, andava in sposa tra i 12 e i 15 anni e, nella maggior parte dei casi, lo faceva consapevolmente per creare e mantenere relazioni utili alla sua famiglia. Sulle donne del Medioevo abbiamo poche fonti per raccontarne la vita quotidiana, abbiamo pochi scritti, le donne del Medioevo non scrivevano.
Di una donna del Medioevo sappiamo davvero tantissimo: 
Caterina da Siena, nata intorno al 1347. Rispetto a questo scenario Lei fu una donna che pur restando fortemente inserita e immersa nel suo mondo, lo cambiò profondamente.

A. Carracci, Estasi di S.Caterina, 1590.
Galleria Borghese, Roma
Caterina nacque a Sienanella contrada dell'Oca. Il padre è un tintore di panni Jacopo Benincasa, la mamma Lapa Piacenti, aveva già dato alla luce 22 figli. Caterina nacque da parto gemellare, la sorellina Giovanna morirà dopo poco. Caterina sarà la ventiquattresima di 25 figli.  
La sua vita ci è nota, fin dall'infanzia, grazie alla biografia di Raimondo da Capua, messo dal Papa al fianco di Caterina per sorvegliarla quando diventerà "famosa", e che conobbe anche sua madre.
La piccola Caterina fa voto di verginità a sei anni e quando raggiunse l'età di dodici anni, i genitori, nel rispetto della politica medievale di ogni famiglia di artigiano e commerciante medievale, cercano un buon partito per concludere un matrimonio vantaggioso. Caterina si oppone, si ribella, la sua vita, dice, è votata al Signore.
E' una scelta di grande difficoltà. Non può entrare in un monastero, per di più la famiglia si oppone in blocco e con forza. Ancora bambina, un giorno abbandona la casa perchè vuole dedicarsi alla vita eremitica. Torna a casa e inizia una vita “in quarantena”. Fin da bambina è votata alla penitenza con una costanza straordinaria, fino all'ultimo giorno: digiuni estenuanti (non mangerà più carne fin da quando è piccola e scriverà che quando le veniva data della carne la dava ai gatti sotto il tavolo), privazioni, rinuncia al piacere.
I genitori decidono di far parlare Caterina ancora ragazzina con un frate domenicano. Durante l'incontro con il religioso Caterina si taglia i capelli (un gesto fortissimo nel Medioevo): con energia e forza la ragazzina mostra che vuole prendere la strada della vita religiosa nonostante l'avversione della famiglia. Sarà Jacopo Benincasa, il padre che morirà quando Caterina compie 19 anni che, difronte alla incredibile durezza delle convinzioni della figlia, si convincerà che la vocazione di Caterina è autentica e non può essere più ostacolata. 
Caterina, giovanissima, entra fra le Terziarie domenicane, a Siena note col nome di "Mantellate". 
Si frusta con catene di ferro, indossa un cilicio, non dorme, mangia solo pane e acqua, la vita di Caterina, in casa, si trasforma in una continua penitenza. 
La forza di questa donna è straordinaria, ben presto irromperà sulla scena della storia.
Entra nell'Ordine delle Domenicane nel 1363. La sua vita travolgente, di una forza incredibile, si sostanzia nella sua convinzione di una continua comunicazione con Cristo. Parla nelle sue lettere di questo amore, delle sue visioni, Caterina fin da giovane è una mistica.
Semianalfabeta, non ha frequentato scuole, non ha avuto maestri, Caterina da Siena inizia a scrivere delle sue visioni e, prima la città di Siena, poi tutta la cristianità viene rapita dai suoi scritti. 
Santa Caterina sarà proclamata Dottore della Chiesa il 4 ottobre 1970 da papa Paolo VI.
Il Prof. Antonio Coppola, in una conferenza tenuta a Salerno, inseriva Caterina da Siena nel suo tempo e diceva di lei che come "S. Francesco, o come Dante, dalla vita contemplativa riuscì a passare alla vita attiva, senza sfarzo, senza intervallo".
La fama di grande mistica, la sua forza inizia a fare proseliti nella Siena della seconda metà del Trecento. Caterina diventa famosa. Celebre. Attorno a lei si raccolgono discepoli e seguaci di ogni estrazione sociale. Caterina ha il dono della profezia
Il Papa da Avignone si interessa a questo caso. Sente delle sue visioni e incarica una commissione costituita da Domenicani di esaminare la faccenda. La commissione afferma che le visioni di Caterina sono autentiche, che la sua dottrina è limpida. Il Papa allora decide di affiancare a Caterina il domenicano Raimondo da Capua: è una donna, una donna straordinaria, ma nel Medioevo anche una donna come Caterina deve essere sorvegliata.
Caterina si avvicinò alle letture sacre pur essendo analfabeta: da sola imparò a leggere e anche a scrivere, soprattutto inizia a dettare lettere. Centinaia: scrive ai potenti del suo tempo, scrive della Chiesa del suo tempo arrivando a scagliarsi con durezza contro alcune degenerazioni di prelati che agiscono da "politicanti".
Le lettere a Papa Gregorio XI sono infuocate di amore per Dio e di misticismo. Ma sono anche documenti politici (politica della Chiesa) fortissimi e concreti. Spesso è tonante, il suo stile è forte, vivido, un continuo invito all'azione decisa, alla nettezza della scelta di Cristo. Nello stesso tempo le sue metafore il suo modo di raccontare sa' essere tenero, pienamente collegato al tempo che lei vive, reale.
Scrive di lei Benedetto XVI: "Quando la fama della sua santità si diffuse, fu protagonista di un’intensa attività di consiglio spirituale nei confronti di ogni categoria di persone: nobili e uomini politici, artisti e gente del popolo, persone consacrate, ecclesiastici, compreso il Papa Gregorio XI che in quel periodo risiedeva ad Avignone e che Caterina esortò energicamente ed efficacemente a fare ritorno a Roma. Viaggiò molto per sollecitare la riforma interiore della Chiesa e per favorire la pace tra gli Stati: anche per questo motivo Giovanni Paolo II la volle dichiarare Compatrona d’ Europa"

Caterina, da casa sua, amante della solitudine, provata da assurdi digiuni è uno dei personaggi politici influenti del suo tempo. Caterina è una delle voci più forti dell'epoca rispetto alla vicenda della "cattività avignonese", dell'elezione di Gregorio XI e del ritorno del Pontefice a Roma. 

Una donna di 28 anni che scrive al Papa quasi con sfrontatezza ma con energia e amore sincero. Il Papa le risponde, in un mondo che non poteva che stupirsi e impressionarsi di questo scambio epistolare e dei suoi contenuti. 
La vita di Caterina è straordinaria, la santa si muove a 360 gradi nel mondo del potere: Caterina interviene nelle scelte del Pontefice, scrive sulla necessità di nominare uomini di virtù tra i Cardinali, ma scrive anche a Principi e Sovrani con autorità sconvolgente.

Verso la fine della sua vita ormai non mangia più. Prega, scrive, viaggia.
Caterina morì a Roma nel 1380.

Questo articolo è un veloce racconto generale di una grande storia. Ti consiglio di leggere direttamente la fonte: Raimondo da Capua, Vita di Caterina da Siena, Edizioni San Paolo, 2013.
Oltre a consigliarti un libro ti consiglio vivamente questa lezione del prof. Alessandro Barbero dal titolo "Come pensava una donna del Medioevo: Caterina da Siena". 

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