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Un'odissea da raccontare ancora: gli IMI, Internati Militari Italiani. Alcune storie di soldati di Moliterno (Pz).

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Gli Internati Militari Italiani (IMI) sono soldati protagonisti, con le loro vite e le loro tragiche vicende, di una delle pagine più drammatiche della storia italiana della Seconda Guerra Mondiale. Una storia che merita di essere ancora esplorata e che deve essere conosciuta. Soprattutto i più giovani, coloro che non potranno più avere diretti rapporti con chi ha combattuto e vissuto quei tragici eventi, devono poter avere sempre più strumenti per conoscere i contesti, i fatti, le storie. In ultimo, può essere importante leggere dei nomi per dare a questa storia volti e vite che aiutano a non dimenticare. Fotografia di Giuseppe Petrocelli. Internato Militare Italiano, morto nel naufragio del piroscafo Oria nel febbraio del 1944. Questi soldati, catturati dalle forze tedesche dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, si opposero alla collaborazione con il Terzo Reich, subendo una deportazione che li condusse in una prigionia inimmaginabile. La loro storia non è solo un racconto ...

Brevi cenni sui fatti di Pontelandolfo e Casalduni: la storia oltre il mito propagandistico.

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Contrariamente a una certa vulgata revisionista, gli eventi che ebbero luogo a Pontelandolfo e Casalduni, nell'agosto del 1861, non sono mai stati segreti. Già all'epoca, le vicende furono ampiamente discusse e pubblicate. Giornali di varie tendenze, memorie personali e saggi sul brigantaggio del XIX secolo, come quello di Marc Monnier, le riportarono. Anche il deputato Giuseppe Ferrari, dopo una visita personale, sollevò la questione in Parlamento già il 2 dicembre 1861. Il brigante Cosimo Giordano, primo a sinistra La storiografia scientifica del Novecento ha continuato a esaminare questi eventi. L'opera di Franco Molfese , "Storia del brigantaggio dopo l'Unità" (1964) riporta i fatti di Pontelandolfo. La disponibilità di fonti primarie sin dall'epoca e la continua ricerca accademica dimostrano che non si tratta di una verità "nascosta" o scoperta di recente, ma di un capitolo della storia italiana costantemente sotto esame. Anzi, occorrerebbe ...

Storia dell'Arma dei Carabinieri - Terza Puntata: da Pastrengo alla Crimea, i Carabinieri in guerra.

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Dopo i fallimenti delle insurrezioni mazziniane degli anni '40 dell'Ottocento, l'idea di un'Italia unita sotto la guida dei monarchi esistenti guadagnò terreno.  I Carabinieri Reali e l'Alba dell'Italia Unita: Una Storia di Lealtà e Coraggio Il sogno di un'Italia finalmente unita, dopo decenni di frammentazione e moti insurrezionali, iniziò a prendere forma a metà dell'Ottocento. Le fallimentari ribellioni ispirate da Mazzini avevano lasciato il campo a una nuova visione: l'unificazione sotto il Regno di Sardegna. Fu il 1848, l'anno delle rivoluzioni in tutta Europa, a dare la spinta decisiva. Il 23 marzo di quell'anno, Carlo Alberto, Re di Sardegna, dichiarò guerra all'Impero Austriaco, accendendo la miccia di quella che sarebbe passata alla storia come la Prima Guerra d'Indipendenza Italiana. Era l'inizio di una "guerra federativa", un'alleanza di stati italiani decisi a scacciare lo straniero. In questo scenario d...

Guida rapida al Giudizio Universale (di Michelangelo)

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Di Domenico Emanuele Labanca Il “Giudizio universale” di Michelangelo è uno degli affreschi più conosciuti del mondo. Fu realizzato tra il 1535 e il 1541 su commissione di papa Clemente VII ( l a commissione iniziale fu effettivamente di Papa Clemente VII , ma egli morì nel 1534. Fu Papa Paolo III Farnese a insistere affinché Michelangelo riprendesse il lavoro e lo portasse a termine ) . Fu collocato nella parete dietro l’altare della cappella Sistina e rappresenta il momento della "fine del mondo": o meglio,  il Giudizio finale sulle anime, quando Cristo ritorna per giudicare i vivi e i morti e inaugurare il Regno dei Cieli, dopo la risurrezione dei corpi.  Michelangelo lavorò da solo, con l’aiuto per i lavori manuali di preparazione dei colori e degli intonaci.     La struttura dell'opera Corona centrale Innanzitutto l’opera, come già anticipato, parla dell’ultima venuta di Cristo per inaugurare il Regno di Dio.   Come scritto nel libro dell’Apocalisse...

Storia dell'Arma dei Carabinieri - Seconda Puntata: Le prime sfide

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Nel 1815, subito dopo la loro istituzione, i Carabinieri si trovarono ad affrontare le prime significative prove, sia nel mantenimento dell'ordine pubblico che sul campo di battaglia. Il 23 aprile di quell'anno, il Carabiniere Giovanni Boccaccio fu il primo a cadere in servizio, vittima di un'imboscata mentre cercava di catturare un gruppo di evasi dal carcere di Cuneo. Il primo impegno militare vero e proprio, nel 1815, vede i Carabinieri partecipare attivamente alla campagna contro le truppe di Napoleone Bonaparte, colui che aveva fondato e organizzato la Gendarmeria a cui si ispirarono i fondatori del corpo dei Carabinieri (vedi prima puntata qui ). Un piccolo contingente si unì al corpo di spedizione del Generale Sallier de la Tour, distinguendosi per l'attività informativa e la resistenza in alcune stazioni di confine. Durante l'assalto a Grenoble, i Carabinieri, sotto il comando del Sottotenente Cavassola, effettuarono una carica di cavalleria che contribuì i...

Storia dell'Arma dei Carabinieri - Prima Puntata: Le Regie Patenti

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Il 13 luglio 1814, Vittorio Emanuele I costituisce un corpo di militari con il compito di garantire l'osservanza delle leggi, la difesa delle istituzioni e della monarchia, l'ordine pubblico. Nasce il corpo dei Carabinieri. Siamo nel Regno di Sardegna, le Regie Patenti con le quali si istituisce questo nuovo corpo sono uno dei primi atti del sovrano "restaurato": Vittorio Emanuele I è tornato sul trono solo nel maggio del 1814. Ma, andiamo con ordine e inquadriamo questi fatti nel periodo storico. La nascita dei Carabinieri: una innovazione in clima di restaurazione che tiene conto di una esperienza napoleonica. Il periodo della Restaurazione (post-1815), successivo alla caduta di Napoleone, mirava a ripristinare i princìpi dell'Ancien Régime e i legittimi sovrani europei. Tuttavia, in realtà, si tradusse in una "ristrutturazione" che, pur riportando la 'calma' sullo scenario europeo, - infuocato da Bonaparte per un decennio - tentò di integrare...