La ricerca bibliografica è un complesso di attività che ha come scopo finale accertare l'esistenza di un contenuto informativo e individuare, localizzare ed accedere a un insieme di documenti che lo contengono. Le attività della ricerca bibliografica presuppongono, dunque, un interesse e un obiettivo del "ricercatore". Tali interessi possono variare in una moltitudine di casi e possibilità in base agli ambiti, ai contesti e alle discipline.

Gli «utenti finali» che effettuano ricerche bibliografiche sono il punto d'arrivo del flusso informativo che scaturisce da tali risorse; vi sono poi le figure che fungono da «intermediari» tra l'universo dei documenti disponibili e gli utenti finali: bibliotecari, bibliografi, documentalisti, information broker, ecc., mediano tra il "sapere" e l'"utente" con una attività che va dalla descrizione delle risorse informative alla loro catalogazione, dalla identificazione dei bisogni informativi degli utenti finali, all'accesso all'offerta informativa di specifici documenti.
Nel «docuverso» (l'insieme dei documenti e delle risorse informative) non ci si muove senza bussola (cataloghi, bibliografie, repertori, database...), ma neanche senza strumenti tecnici e concettuali che sempre più spesso si sostanziano in approcci multidisciplinari (informatica, biblioteconomia, bibliografia, ecc.). Nel «docuverso» conviene muoversi con guide sicure e in compagnia.
Le carte nautiche per navigare nel «docuverso», atteso che le tipologie di supporti e di documenti possono essere varie e complesse, restano sostanzialmente: i cataloghi e le bibliografie.
In biblioteconomia e scienza dell'informazione, il catalogo è uno strumento che contiene informazioni sui documenti posseduti da una biblioteca (potremmo dire da un Istituto per non circoscrivere il campo solo alle biblioteche). Il catalogo "fotografa" il patrimonio di documenti e rilascia a chi lo consulta, in maniera tecnicamente standardizzata, informazioni inequivocabili sulla tipologia dei documenti, sull' edizione, sulla descrizione fisica, sul contenuto informativo del documento, rappresentando anche note specifiche relative al singolo esemplare (una sorta di carta di identità della risorsa). Soprattutto, il catalogo fornisce, altresì, una localizzazione per reperire e consultare il documento (in diversi modi).
La bibliografia è un elenco di documenti relativo a un argomento o a una disciplina, ovvero un elenco di documenti dotati di particolari caratteristiche, ma che non fornisce in maniera diretta informazioni su dove reperire il documento.
Per fa si che partendo da una singola 'registrazione' si possa giungere al 'documento', occorre che le registrazioni sui cataloghi e sulle bibliografie siano complete e in grado di identificare in modo univoco e inequivocabile i documenti. Per raggiungere tale scopo esistono regole e standard che normano le attività della descrizione bibliografica e della catalogazione (trovi qui una panoramica su questo complesso di attività).
La versatilità dei mezzi informatici ha permesso l'implementazione dei cataloghi elettronici e degli Opac, consentendo una velocità di ricerca con interfacce per l'utente (che non ha bisogno di recarsi fisicamente in biblioteca) molto intuitive.
OPAC è l'acronimo di Online Public Access Catalogue.
Si tratta di un sistema informatizzato che consente agli utenti di consultare il catalogo di una biblioteca (o di un sistema bibliotecario) via internet. È l’evoluzione digitale dei cataloghi cartacei e dei cataloghi a schede. Attraverso l’OPAC è possibile cercare e individuare libri, riviste, documenti multimediali e altri materiali posseduti dalla biblioteca attraverso una pluralità di punti di accesso. L'OPAC permette di visualizzare le informazioni bibliografiche secondo standard (es. ISBD) e permette di verificare la disponibilità del documento (prestato, disponibile, prenotabile). Attraverso l'OPAC l'utente può anche prenotare o richiedere il prestito del documento individuato. Oltre alla possibilità della consultazione "da remoto", il catalogo elettronico permette anche di accedere direttamente alle collezioni digitali della biblioteca (ebook, articoli, banche dati).
Gli OPAC di diverse biblioteche possono confluire in un unico catalogo collettivo.
Gli strumenti di ricerca bibliografica on line, nel corso degli anni, hanno offerto sempre più possibilità e potenzialità. I primi cataloghi on line si limitavano a poche funzioni soprattutto legate alla ricerca "per termine" e alla consultazione "per autore" o "per titolo", con soggettari molto limitati. Oggi, gli Opac hanno raggiunto livelli di prestazioni elevatissimi, giungendo a fornire il risultato della ricerca "scaricabile", con la possibilità di avere il documento ricercato direttamente sulla memoria del proprio device.
Alcune possibilità di ricerca, prima neanche immaginabili, sono oggi indispensabili. Ad esempio, sono considerate irrinunciabili nei meta opac la possibilità di individuare e settorializzare la ricerca sulla base della specializzazione delle biblioteche, oppure filtrare i risultati in base ad intervalli di tempo. La grande mole di informazioni contenute pone il rischio di risultati di ricerca 'molto rumorosi', per questo è indispensabile padroneggiare gli strumenti per focalizzare le attività di ricerca bibliografica. Rispetto a ciò sono importanti le possibilità di ricerca per lingua, per luogo di pubblicazione, per soggetto (accesso completo ai soggettari).
Alcuni OPAC consentono ai bibliotecari di preparare dei pathfinder : documenti contenenti uno schema di suggerimenti che rimandano al patrimonio della biblioteca relativamente ai determinati argomenti ricercati, sia per soggetto, per materia o anche per parola chiave. Il pathfinder rispetto a un argomento potrà collegare tra loro una serie di documenti del percorso di ricerca su quel tema (libri, riviste, articoli, collezioni e fondi particolari, database), suggerendo, altresì, le voci di soggetto da utilizzare e altri istituti che possono avere risorse attinenti alla ricerca.
A titolo esemplificativo appare utile richiamare le funzionalità dell'OPAC della Biblioteca Nazionale Francese già prima citato. Partendo da una semplice parola chiave, permette di estrarre e organizzare (archiviandoli su hard disk) degli abstract dei documenti selezionati. Inoltre, per ciascun risultato della ricerca si possono visualizzare ipertesti e schede con link che rimandano ad approfondimenti, altre risorse, oppure altri cataloghi. Naturalmente, la digitalizzazione dei testi permette anche di consultare direttamente le risorse on-line, con funzioni applicate al testo che vanno dalla ricerca per parola full text, alla possibilità di riprodurre parti del documento.
La facile fruizione degli OPAC e la loro interazione con il web in generale, li rende strumenti di grande versatilità e utilità. Tuttavia, spesso, la ricerca può complicarsi per la quantità di risorse che l'OPAC rimanda. Per cui sarà fondamentale padroneggiare gli strumenti per "raffinare" la ricerca.
Infine, è fondamentale sottolineare che nell'era digitale un aspetto che riveste particolare importanza è l'attendibilità delle fonti. Per cui, avere un approccio con questi strumenti della ricerca bibliografica, conoscere gli OPAC e le loro funzioni, compiere percorsi di ricerca che, se pur intuitivi possono essere complessi, significa sostenere in modo determinante la bontà del processo del reperimento di informazioni.
Antonio Rubino
Commenti
Posta un commento