Storia dell'Arma dei Carabinieri - Prima Puntata: Le Regie Patenti
Il 13 luglio 1814, Vittorio Emanuele I costituisce un corpo di militari con il compito di garantire l'osservanza delle leggi, la difesa delle istituzioni e della monarchia, l'ordine pubblico. Nasce il corpo dei Carabinieri. Siamo nel Regno di Sardegna, le Regie Patenti con le quali si istituisce questo nuovo corpo sono uno dei primi atti del sovrano "restaurato": Vittorio Emanuele I è tornato sul trono solo nel maggio del 1814. Ma, andiamo con ordine e inquadriamo questi fatti nel periodo storico.
La nascita dei Carabinieri: una innovazione in clima di restaurazione che tiene conto di una esperienza napoleonica.
Il periodo della Restaurazione (post-1815), successivo alla caduta di Napoleone, mirava a ripristinare i princìpi dell'Ancien Régime e i legittimi sovrani europei. Tuttavia, in realtà, si tradusse in una "ristrutturazione" che, pur riportando la 'calma' sullo scenario europeo, - infuocato da Bonaparte per un decennio - tentò di integrare le novità amministrative napoleoniche con l'assolutismo illuminato settecentesco, dando vita a "monarchie amministrative": un sistema caratterizzato dalla centralizzazione del potere e da una forte burocrazia. Questa tendenza si manifestò anche nel Regno di Sardegna.
Vittorio Emanuele I di Savoia, rientrato a Torino nel maggio 1814 dopo l'esilio forzato (riparò in Sardegna con il padre Carlo Emanuele IV, divenendo re durante il periodo di esilio) durante il regno di Napoleone, compì come primo atto l'abolizione della coscrizione obbligatoria. L'atto aveva l'obiettivo di ingraziarsi il popolo, stanco delle guerre e dell'obbligo di leva, ma il sovrano dichiarava anche di voler ricostruire una forza armata efficiente e volontaria, capace di garantire sia il prestigio internazionale della dinastia sia l'ordine interno, sconvolto da quasi vent'anni di guerre e occupazioni. L'annessione di Genova, decisa al Congresso di Vienna, rese la situazione del Regno ancora più complessa, richiedendo una riorganizzazione della sicurezza pubblica.
Il Progetto e la Fondazione del Corpo dei Carabinieri
Per far fronte a questa esigenza, la Segreteria di Guerra incaricò il Capitano Reggente di Pinerolo, Luigi Prunotti, di redigere un "Progetto di istituzione di un Corpo militare pel mantenimento del buon ordine". Nel frattempo, l'ordine pubblico fu provvisoriamente affidato ai membri della disciolta Gendarmeria Francese. Il progetto di Prunotti fu poi elaborato e integrato da una commissione, che il 16 giugno 1814 presentò il "Progetto d’istruzione provvisoria per il Corpo de’ Carabinieri Reali". A questa commissione si deve il merito di aver proposto il nome di Carabinieri, termine già presente nelle milizie sabaude (i militari armati di carabina), e ora destinato a identificare i militari di questo nuovo Corpo.
L'organico iniziale prevedeva circa 850 unità, tra ufficiali, sottufficiali e soldati, con una divisione tra fanteria e cavalleria. La struttura era concepita per essere molto flessibile, con piccoli distaccamenti ("di quattro uomini cadauno stazionati nelle città, terre e luoghi più opportuni") distribuiti sul territorio. Si creava uno Stato Maggiore e quattro Squadroni, ciascuno diviso in due Compagnie (una a piedi e una a cavallo). I compiti dei Carabinieri erano ampi e spaziavano dalla ricerca di malfattori, ladri e incendiari al controllo dei contrabbandieri, dalla gestione degli incidenti stradali al rilevamento dei cadaveri. Significativamente, venivano loro affidati anche compiti di difesa delle istituzioni, come la dispersione di assembramenti e la repressione di violenze contro persone e proprietà. Era richiesto che i militari fossero alfabetizzati, di età compresa tra i 25 e i 40 anni e con almeno quattro campagne militari alle spalle, a indicare una selezione rigorosa.
Il 13 luglio 1814, Vittorio Emanuele I emanò le Regie Patenti, che istituirono ufficialmente il "Corpo dei Carabinieri" e l'"Ispezione Generale di Buon Governo". Inizialmente, erano due entità distinte: l'Ispezione con sovrintendenza sulla polizia, e i Carabinieri come forza militare esecutiva. L'articolo 6 delle Patenti attribuiva alle deposizioni dei Carabinieri lo stesso valore di quelle dei testimoni, mentre l'articolo 12 sanciva la preminenza militare del Corpo, considerandolo "il primo fra gli altri [Corpi militari] dopo le Guardie nostre del Corpo".
Il Generale di Armata Giuseppe Thaon di Revel di Sant’Andrea fu il primo Presidente Capo del Buon Governo e, di conseguenza, il primo "Comandante Supremo" dei Carabinieri. Il Colonnello Conte Provana di Bussolino fu incaricato della formazione del Corpo.
L'Unificazione e la Successiva Separazione dei Poteri
Un'importante variazione avvenne il 18 gennaio 1815, quando nuove Regie Patenti unificarono formalmente le due istituzioni: tutte le attribuzioni del Buon Governo furono affidate al Corpo dei Carabinieri Reali, con il comando del Corpo che si univa alla carica di Presidente Capo del Buon Governo, ricoperta in quel momento dal Maggiore Generale Giorgio Des Geneys. In questa fase, la Direzione Generale del Buon Governo fu delegata al Corpo stesso, che acquisì così piena autonomia dispositiva e funzioni di alta polizia politica. L'organico fu fissato e l'organizzazione prevedeva dodici Divisioni di stanza nelle principali città comandate da un Capitano, Luogotenenze affidate a un luogotenente o sottotenente e Stazioni dislocate in tutto il territorio. (Inizialmente le divisioni vennero costituite solo in sei città: Torino, Cuneo, Alessandria, Nizza, Novara e Savoia). L'uniforme, che già allora richiamava quella attuale, comprendeva un giustacorpo turchino, colletto e paramani celesti, bottoni e alamari d'argento, pantaloni turchini e un cappello bicorno. L'armamento consisteva in una carabina corta e due pistole (per i cavalieri) o un fucile corto da cacciatore (per i pedoni), oltre alla sciabola.
Tuttavia, la fusione dei due istituti si rivelò problematica. L'accentramento di poteri nel Corpo dei Carabinieri creò attriti con altre autorità, come Governatori e giudici, e portò a un'eccessiva autonomia, che generò diffidenze e ostacoli nell'esecuzione dei servizi.
La Creazione del Ministero di Polizia e l'Assetto Definitivo
Di conseguenza, le Regie Patenti del 15 ottobre 1816 disposero una nuova separazione, creando il Ministero di Polizia al posto del Buon Governo. Questa decisione fu presa riconoscendo che "per rendere più utile e più conforme" agli obiettivi proposti "...sia conveniente di staccare interamente le attribuzioni proprie della Polizia, da ogni Corpo di Forza Armata". Con questa riforma, il Colonnello Lodi di Capriglio, che aveva comandato i Carabinieri, fu nominato primo segretario per gli Affari di Polizia, mentre il comando del Corpo dei Carabinieri fu assegnato al Colonnello Giovanni Battista d’Oncieux de la Bàtie.
Da quel momento, il Corpo dei Carabinieri dipese dalla Segreteria di Guerra per gli aspetti materiali, personali e disciplinari, e dal Ministero di Polizia per il servizio di pubblica sicurezza. Le Patenti del 15 ottobre 1816, articolate in otto Capi e 64 articoli, costituirono la prima vera struttura portante del Corpo. L'articolo 1 del Capo I definì l'essenza del servizio dei Carabinieri come "vigilanza attiva, non interrotta e repressiva", finalizzata a "assicurare nell’interno dello Stato la conservazione dell’ordine e l’esecuzione delle leggi".
Il Capo III ribadiva la doppia dipendenza del Corpo, ancora oggi in vigore. L'articolo 34 del Capo IV elencava 21 "incumbenze" che anticipavano le moderne attività dei Carabinieri: controllo del territorio, indagini sui delitti, attività informativa e repressiva, compiti di polizia amministrativa e ambientale, contrasto al contrabbando e controllo degli stranieri, servizi di polizia stradale (riferiti all'epoca alla conduzione di cavalli e carrozze), polizia politica, traduzioni e polizia militare.
Il 9 novembre 1816, una "Determinazione di S.M. relativa all’organizzazione e regolamento per il Corpo dei Carabinieri Reali" definì per la prima volta l'ordinamento e la ripartizione del Corpo in sei Divisioni territoriali, suddivise in Compagnie e Stazioni, per un totale di circa 2.000 militari. Questo documento sancì l'acquisizione di una fisionomia distintiva per il Corpo, stabilendo anche le tabelle retributive, le norme per le "reviste" (controlli sulla forza effettiva) e le disposizioni per l'alloggiamento in caserma. Infine, il 27 novembre 1819 fu emanato il Regolamento di amministrazione e contabilità del Corpo, istituendo i Consigli di amministrazione, e il 1° ottobre 1820 vide la luce il primo Regolamento di Esercizi ad uso esclusivo dei Carabinieri.
continua... Antonio Rubino
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