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Visualizzazione dei post con l'etichetta Storia

"E i francesi ci rispettano." Gino Bartali: un ciclista e la storia d'Italia.

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di Antonio Rubino La sera del 15 Luglio 1948, in un albergo di Briancon, alloggia Gino Bartali . Ginettaccio, il toscano, il ciclista che è già un mostro sacro dello sport, sta correndo il Tour de France . E' al termine della sua lunghissima carriera. Dal 1935, in bicicletta, Gino Bartali ha raccolto centinaia di vittorie, non vi è corsa dove Bartali non abbia trionfato. Al Tour del 1948 Bartali era l'unico dei big italiani in corsa. Coppi non era in forma. Magni non fu gradito dall'organizzazione della corsa. L'ostilità dei Francesi per la squadra italiana è fortissima. Gli Italiani sono quelli che “stavano con i fascisti” per molti transalpini assiepati lungo le strade di quel Tour del dopoguerra. Forse, in molti temono ancora Bartali che ha vinto l'ultimo Tour de France dieci anni prima, nel 1938, ma è un fuoriclasse. Quando la gran boucle del 1948 arriva sulle Alpi , Gino Bartali sembra fuori dai giochi, paga un distacco di 22 minuti da Bobet, il ben

Spiegare in 20 minuti perchè è importante studiare la storia

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Perché è importante studiare la storia?  Ecco una risposta articolata in soli 20 minuti...  "È davvero solo la materia noiosa per cui dobbiamo imparare date e nomi di battaglie? Ne parla Alessandro Barbero, partendo da Erodoto e Tucidide per arrivare fino ai giorni nostri." Video dal Salone del Libro di Torino   Salone Internazionale del Libro di Torino XXX EDIZIONE - 2017  «E chiaro che la storia non si ripete mai uguale, non c’è nessuna legge storica precisa, nessun insegnamento che vale per sempre. Al limite giusto uno, volendo: non bisogna invadere la Russia»

Storia - Memoria: un derby da non disputare.

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di Antonio Rubino « La memoria collettiva ha costituito un’importante posta in gioco nella lotta per il potere condotta dalle forze sociali. Impadronirsi della memoria e dell’oblio è una delle massime preoccupazioni delle classi, dei gruppi, degl’individui che hanno dominato e dominano le società storiche. Gli oblii, i silenzi della storia sono rivelatori di questi meccanismi di manipolazione della memoria collettiva .»[1] La voce autorevole di Jacques LeGoff ci mette in guardia sull'importanza della memoria. E precisamente di quella memoria collettiva che nella felice definizione di Pierre Nora è: « il ricordo, o l'insieme dei ricordi, più o meno conosciuti, di un'esperienza vissuta o mitizzata da una collettività vivente della cui identità fa parte integrante il sentimento del passato »[2]. Un acceso revisionismo storico (guidato per lo più da giornalisti e non affidato a storici di professione), ma anche un acceso dibattito sul fiorire di celebrazioni di ta

Minuti di Storia: il blog per le tue ricerche

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Minuti di Storia nasce con lo scopo di fornire contenuti di agile consultazione sulla Storia. Troverai articoli, saggi, video, consigli di lettura e potrai chiedere anche ricerche personalizzate. Nel blog troverai anche riflessioni e spunti sul presente, consigli di lettura, recensioni e avrai la possibilità di commentare e interagire. Non è vero che il viaggio nella Storia è un viaggio nel passato ma verso il futuro.