Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta Unità d'Italia

Mondo Vecchio e Mondo Nuovo: nell'edizione critica di Cecere e Rendina, rivive l'idea progressista di Ferdinando Petruccelli della Gattina

Immagine
di Antonio D'Andria  (Docente di Storia Moderna -    Dipartimento Culture Europee  UNIBAS - Matera  ) Il 1848 fu un anno cruciale per l'intera Europa. Le forme e i conflitti dell’associazionismo politico nel corso della “Primavera dei popoli” coinvolsero l'intero continente, con particolare rilevanza al Regno delle Due Sicilie, caratterizzato da forti contrasti interni tra la corrente politica moderata e quella radical-democratica; ancora di più nelle aree interne quali Basilicata e Puglia, con aspri dibattiti manifestati soprattutto in occasione della Dieta Federale del 25 giugno 1848 a Potenza.  Ovviamente, particolare attenzione è stata finora rivolta a tali contrasti e, in seguito, alla messe di processi e di condanne che segnarono la repressione ferdinandea che, tuttavia, non riuscì ad estirpare i fermenti democratici ed unitari nel Mezzogiorno. In maniera inevitabile gli attori del 1848 sono di una generazione diversa da quelli del 1820. Una classe che con la “Primave

Una Storia di sbarchi: la Sicilia da Garibaldi agli Alleati e fino a Craxi e alla notte di Sigonella

Immagine
di  Biagio Bianculli È stata colonizzata e abitata da tante popolazioni, ha avuto tante dominazioni: fenici, greci, romani, bizantini, arabi, normanni, angioini, aragonesi e borboni, il fascino storico della Sicilia è unico. Essendo un’isola la sua storia racconta soprattutto di “sbarchi”.  Avanziamo le lancette della storia di qualche secolo e partiamo dal XIX. 1860 : la famosa “ spedizione dei Mille ” decisiva per l’Unità d’Italia . L’isola più grande del Mediterraneo fa partire l’“effetto domino” per l’unificazione del Paese. 83 anni dopo sbarcarono le truppe statunitensi per la liberazione dall'Italia dall’occupazione nazifascista. Con l'“ Operazione Husky ” gli alleati dalle coste della Sicilia diedero il via alla liberazione della penisola. 1985 : a differenza dell’Italia dell’armistizio dell’8 settembre 1943, per la prima volta un Presidente del Consiglio, Bettino Craxi , “dice di no” agli americani nella “ notte di Sigonella ”. LA SPEDIZIONE DEI MILLE.

Storia - Memoria: un derby da non disputare.

Immagine
di Antonio Rubino « La memoria collettiva ha costituito un’importante posta in gioco nella lotta per il potere condotta dalle forze sociali. Impadronirsi della memoria e dell’oblio è una delle massime preoccupazioni delle classi, dei gruppi, degl’individui che hanno dominato e dominano le società storiche. Gli oblii, i silenzi della storia sono rivelatori di questi meccanismi di manipolazione della memoria collettiva .»[1] La voce autorevole di Jacques LeGoff ci mette in guardia sull'importanza della memoria. E precisamente di quella memoria collettiva che nella felice definizione di Pierre Nora è: « il ricordo, o l'insieme dei ricordi, più o meno conosciuti, di un'esperienza vissuta o mitizzata da una collettività vivente della cui identità fa parte integrante il sentimento del passato »[2]. Un acceso revisionismo storico (guidato per lo più da giornalisti e non affidato a storici di professione), ma anche un acceso dibattito sul fiorire di celebrazioni di ta